Oncologia

Tumori, prestigioso riconoscimento per la ricerca italiana

La ricerca italiana continua a far parlare di sè. Professor Armando Santoro, direttore dell’Humanitas Cancer Center è stato premiato durante la cerimonia di apertura del ‘1st Messina Mečnikov Memorial Meeting’ il primo memorial dedicato al Nobel, geniale immunologo e scienziato Mečnikov.
Il prestigioso Premio è stato consegnato dal prof. Salvatore Cuzzocrea, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi del capoluogo siciliano e Presidente della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane).
Con queste parole il magnifico rettore ha elogiato l’eccellente lavoro del professor Santoro: "Un grande esempio per tutti i nostri studenti, i nostri dottorandi e tutti coloro che quotidianamente mettono la ricerca al servizio degli altri per salvare vite umane. Questo riconoscimento è la dimostrazione più alta che l’impegno, la passione, la professionalità possono trasformarsi in successi straordinari".  

"La statura internazionale del Prof. Santoro è evidenziata dall’impatto delle sue ricerche, che hanno contribuito a modificare la pratica clinica quotidiana in diversi tipi di tumore, migliorando non solo la sopravvivenza ma anche la qualità di vita dei pazienti – ha spiegato Nicola Silvestris, Ordinario di Oncologia Medica all’Università di Messina e membro del Direttivo nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) - Santoro è autore di oltre 500 pubblicazioni in oncoematologia e ha dedicato tutta la sua carriera esclusivamente all’attività clinica per la cura dei pazienti e alla ricerca". 


Santoro è responsabile di alcune centinaia fra progetti di ricerca e sperimentazioni che hanno modificato la pratica clinica. "La medicina necessita di motivazione, curiosità e visione, per guardare a grandi obiettivi – ha affermato Santoro -. Servono anche pazienza, determinazione e umanità. E sono indispensabili i grandi maestri. Ringrazio per questo importante Premio l’Università di Messina, il Magnifico Rettore Cuzzocrea e tutti i colleghi e le persone con i quali ho lavorato in questi anni e con cui ho condiviso speranze, impegni e risultati. In Italia vivono 3,6 milioni di cittadini dopo la diagnosi di cancro, un paziente su quattro ha la stessa aspettativa di vita della popolazione generale e può essere considerato guarito. Si tratta di un risultato molto importante. Le ‘nuove parole’ del cancro sono proprio guarigione, oblio oncologico, qualità di vita, diritti e riabilitazione. La strada verso la cronicizzazione è stata aperta dai tumori del sangue e, oggi, è una realtà anche in diverse neoplasie solide. Grazie alla ricerca, oggi i clinici hanno a disposizione molti strumenti innovativi per contrastare il cancro, dalle terapie mirate all’immunoncologia, fino alle terapie cellulari che rappresentano la frontiera più avanzata della ricerca".   

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