In un articolo pubblicato sulla rivista "Science Immunology" i ricercatori del Laboratorio di immunologia sperimentale dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano, sotto la guida di Paolo Dellabona e Giulia Casorati, hanno potenziato la naturale attività antitumorale dei linfociti NKT, armando queste cellule con un secondo recettore (Tcr) specifico per antigeni tumorali (molecole capace di indurre risposte immunitarie) attraverso metodiche di ingegneria genetica.
I linfociti Natural Killer T (NKT) rappresentano barriere a guardia del sistema immunitario che possono essere sollecitate e diventare delle difese contro il cancro uccidendo le cellule tumorali. Questi linfociti killer possono essere programmati per sopprime il microambiente tumorale e per sconfiggere in modo diretto le cellule neoplastiche, cioè quelle che formano il tumore.
Le cellule NKT, come possibile cura dei tumori, sono state scoperte nei primi anni Novanta, grazie al contributo di Casorati e Dellabona. Ciò che rende le funzioni di queste cellule universali è il fatto che il loro recettore per l'antigene e la molecola CD1d sono identiche in tutti gli individui.
"Grazie a queste caratteristiche, le cellule NKT prelevate da un qualsiasi donatore possono essere utilizzate per trattare qualsiasi paziente e questo fa sì che esse rappresentino una piattaforma cellulare applicabile in modo universale nell'immunoterapia cellulare del cancro", hanno spiegato Dellabona e Casorati.