Attività in Sardegna

Un calcio al cancro prosegue anche a distanza: lontani ma più vicini che mai

Tutti insieme, anche quest’anno e nonostante il Covid-19, distanti ma vicinissimi. Questo il filo conduttore della quinta edizione di Tumori Femminili e Sport 2021: un calcio al cancro, webinar organizzato dalla Fondazione Taccia e Mai Più Sole patrocinato da Fidapa BPW Italy e il Comune di Cagliari che si è tenuto a partire dalle ore 16:30 attraverso la piattaforma zoom in diretta facebook nella pagina di Mai Più Sole.

La data dell’8 maggio coincide non a caso con la Giornata Mondiale sul tumore ovarico, patologia dalla quale è partito il progetto Mai Più Sole, per poi allargare il proprio raggio d’azione a tutte le altre neoplasie femminili. Lo scopo dell’evento, moderato da Daniela Cadeddu, è stato quello di approfondire vari argomenti e parlare di prevenzione con illustri esperti del settore, arricchiti dalle testimonianze delle pazienti, che hanno raccontato le loro esperienze di vita.

L’incontro è stato aperto dai saluti di Albachiara Bergamini, Consigliera e referente per la Sardegna della Fondazione Taccia, ideatrice e responsabile del Progetto Mai Più Sole.

"Purtroppo si tratta della seconda edizione che ci vede distanti, ma sempre vicinissimi con i nostri cuori. Torneremo anche a disputare presto il nostro torneo di calcio a 5 femminile. Il Covid ci ha tolto solo la possibilità di riunirci in presenza, ma non la voglia di continuare a informare e fare prevenzione", ha dichiarato Albachiara Bergamini, che ha ricordato anche tutti i progetti che coinvolgono il progetto Mai Più Sole, da Un tè con l’esperto fino ai laboratori di scrittura creativa, mani creative e la collaborazione con Tumore Ovarico. Manteniamoci informate.

Dopo i saluti di Maria Tina Maresu, Presidente F.i.d.a.p.a. Distretto Sardegna e Stefania Loi, Presidente Commissione Pari Opportunità Comune di Cagliari la parola è passata agli esperti che hanno esposto le relazioni scientifiche.

"In tuti i servizi di oncologia italiani si è cercato di non inficiare la somministrazione delle terapie antitumorali garantendone la continuità e la tempestività, ma sono saltate le visite di follow up. Il Covid ha causato ritardi diagnostici che hanno comportato un aggravamento clinico e un peggioramento della prognosi", ha dichiarato il dottor Daniele Farci, Direttore dell'Unità di Medicina e Oncologia della Nuova Casa di cura di Decimomannu, oncologo e coordinatore AIOM Sardegna che ha presentato la relazione "Come è cambiata l’oncologia medica in era Covid".

Le relazioni scientifiche si sono intervallate alle testimonianze delle pazienti. "Mi chiedo che cosa sia mancato, sono sempre stata molto attenta con i controlli periodici e avendo dei casi in famiglia ho effettuato il test genetico. È importante accompagnare una donna nelle scelte importanti perché anche togliere le ovaie ha delle grandi conseguenze, avevo bisogno di aver qualcuno a guidarmi", ha raccontato Serena Gherardini.

"Il Covid ha cambiato le priorità impattando sulla tempistica e la qualità di alcuni trattamenti. Dove vi è stata un’interruzione di anche solo 2 mesi dello screening mammografico questo ha comportato una diminuzione del 10,4% della diagnosi di tumore del seno in situ", ha commentato il dottor Massimo Dessena, Chirurgo Senologo dell’Ospedale Oncologico Businco di Cagliari che ha presentato la relazione "Gestione delle pazienti con carcinoma mammario durante la pandemia di Covid-19".

"Anche in questo periodo di pandemia i medici sono sempre intervenuti per tempo, anche quando erano sotto organico, hanno sempre lavorato per garantire le cure. Dopo la diagnosi ho continuato a fare tutte le cose che mi piacciono, a prendermi il mio tempo e soprattutto cura di me stessa. Ho scoperto una nuova bellezza", ha spiegato Marisa Guidetti.

"La pandemia è soprattutto un problema medico con delle forti implicazioni psicologiche e sociali, è un evento traumatico che ha investito tutta la popolazione mondiale. Siamo messi sotto pressione da un pericolo, un forte allarme che ha attivato il sistema emotivo della paura", ha osservato la dottoressa Nadia Brusasca, Responsabile del centro di psiconcologia aziendale dell’ospedale Zonchello di Nuoro, coordinatrice della SIPO Sardegna (Società Italiana di Psiconcologia) con la relazione "Mente e Covid-19".

"Ero dimagrita ma la mia pancia non diminuiva e avevo problemi a respirare e a camminare, anche in discesa. Non è stato facile per i miei figli. Amo ascoltare non solo me stessa ma anche chi mi sta attorno. Non è solo il cancro ad essere un problema quindi scrivere e ascoltare sono diventate delle valvole di sfogo. Non è la quantità di tempo ma la qualità di tempo che è importante", ha raccontato Donatella Uda.

"L’attività fisica determina la riduzione dell’incidenza di malattia e lo sport in generale è fondamentale anche per prevenire le recidive. Un esercizio fisico moderato è quello che dà migliori benefici non solo rispetto al tipo di vita sedentario, ma anche all’esercizio fisico intenso", ha ricordato il dottor Marco Scorcu, Responsabile Medicina dello Sport ASSL Cagliari, Ospedale San Giovanni di Dio, Cagliari che ha esposto la relazione "Esercizio fisico nel tumore al seno: come e quando?"

"Sono una ragazza piuttosto giovane e una diagnosi come la mia non è facile da accettare in un’età del genere. La spinta è stata quella di vivere, ho deciso di cercare di passare il mio tempo in maniera adeguata e divertendomi. La vita è adesso e domani non sappiamo", ha rivelato Francesca Tocco.

"Voi siete la mia forza, siete ciò che fortemente mi trattiene ancora a Cagliari. Il mio lavoro è veramente una sfida nella sfida, ho ancora 157 pazienti in lista d’attesa per una ricostruzione mammaria", ha spiegato il Professor Andrea Figus, Chirurgo plastico Presidio Osp. Duilio Casula Monserrato e Professore Associato del Dipartimento di Scienze Chirurgiche Università di Cagliari che ha presentato la relazione "La ricostruzione del seno al tempo del Covid-19. Una sfida nella sfida". "Adesso è possibile procedere anche con la ricostruzione immediata, le protesi e la radioterapia non sono più dogmi. Il Covid ha rallentato tutte queste pratiche consentendo solo la chirurgia d’urgenza, la chirurgia plastica viene considerata una chirurgia elettiva e quindi non essenziale. Le pazienti con la ricostruzione differita, che avevano quindi già le protesi non hanno avuto accesso alla lista d’attesa, anche se al momento siamo riusciti a procedere con tutti gli interventi per le ricostruzioni immediate", ha ribadito Figus.

"Amo la vita perché ho lottato e sto lottando per lei. Qualsiasi cosa succederà non smetterò mai di dire grazie a tutti i medici che non ci lasciano mai sole. Non smetterò mai di voler vivere", ha raccontato un’emozionatissima Veronica Schirru.

"Sono qui in doppia veste perché oltre ad essere una professionista sono anche una paziente. Dobbiamo sempre sforzarci di fare attività fisica, specialmente all’aria aperta, dobbiamo ritrovare il piacere di fare delle cose. Spesso sono i piccoli gesti che cambiano la nostra situazione, basta anche fare le scale al posto di prendere l’ascensore o muoversi durante le faccende domestiche", ha confermato la dottoressa Daniela Tocco, Insegnante di educazione Fisica, Allenatore e Formatore sportivo, Personal e Mental Coach con la relazione "Il movimento esprime l’essenza della vita e della quotidianità".

"L’attività fisica per noi è fondamentale e si tratta di riabilitazione psicofisica e prevenzione per il tumore al seno. Quando siamo sul dragone non pensiamo al resto, stiamo insieme gioiose e abbiamo bisogno di condividere e stare in compagnia", ha dichiarato Marina Montisci, Presidente delle Karalis Pink Team.

"Alle vecchie criticità si sono aggiunte con il Covid le nuove emergenze, sicuramente chi sta pagando un duro scotto sono i pazienti oncologici. Ci sono state più di 600 mila diagnosi in meno di tumori, più di 35 mila interventi in meno. Il tumore è diventato l’emergenza nell’emergenza ed è necessario invertire la rotta", ha concluso la dottoressa Rita Nonnis, Chirurga e senologa dell'azienda Ospedaliera di Sassari. Esponente del comitato tecnico scientifico nazionale di aBRCAdaBRA onlus che ha parlato di "Senologia in crisi. Un’occasione per riorganizzare la sanità pubblica nel post-COVID".

Close
Close